Instagram, l’applicazione per fare fotografie artistiche e condividerle con gli amici, è usata da milioni di persone sui loro smartphone. Centinaia di migliaia di nuove immagini saltano fuori ogni giorno e, se chi le ha realizzate decide di dare il consenso, sono associate automaticamente alle informazioni geografiche sul posto in cui sono state scattate e sono rese visibili a tutti. Sull’applicazione questo mondo di foto è semplice da ricercare, sul browser del computer molto meno.
Quelli di Worldcam hanno risolto il problema mettendo insieme le informazioni rese disponibili da Instagram e da altri servizi, come Foursquare, per creare un sito fantastico. Scrivi il nome della città che ti interessa e poi inserisci un luogo specifico, qualsiasi luogo. Pubblico, privato, al chiuso, all’aperto: non fa differenza. Vuoi vedere l’interno della sede della CNN ad Atlanta? Fatto. Il Museo del Cinema di Torino? Eccolo. Le portate della Sora Lella a Roma? Stanno qua. Una gelateria a Caracas? Eccoci. Insomma, avete capito.
Il giochino è divertente e funziona bene, a patto che qualcuno abbia già scattato almeno una foto nel luogo ricercato, e dal momento in cui avete iniziato a leggere questo post è diventato più probabile che ora ce ne sia una. L’idea mostra anche quanto Instagram stia diventando un sistema formidabile (per qualcuno forse inquietante) per catalogare e mostrare il mondo visivamente, legando ogni foto al luogo in cui è stata scattata.
Nelle fotografie non si vedono solamente i luoghi, ma anche ritratti di singole persone e gruppi di amici che si sono fatti fotografare, forse non sempre consapevoli del fatto che le immagini sarebbero state poi rese pubbliche e messe a disposizione di tutti. Nelle prove che ho fatto non sono comunque incappato in nulla di compromettente. Nemmeno cercando Camera dei Deputati.
zioluc
Divertente, però le foto in media fanno pena. E Instagram ha un’interfaccia così primitiva e scarna… Continuo a pensare che se Flickr non avesse perso il treno del mondo mobile (nel senso dei cellulari) oggi sarebbe qualcosa di stupefacente (e per molti versi ancora lo è, anche se chiaramente in declino).
Andrea
Instagram è il male 🙂 Mi spiego: l’applicazione deve il suo successo a quel particolare filtro che aggiunge un effetto anni 70/80 alle foto appena scattate. Odio le percentuali, ma penso che la quasi totalità degli utenti Instagram lo usi per quello. La foto anni 70/80 fa figo. Ora io mi domando: perché? Il vintage ci può stare, sia chiaro, ma qui sta diventando un’ossessione. Siamo veramente così poveri di idee da non saper caratterizzare ed apprezzare il nostro presente? Abbiamo davvero così paura del futuro da rifugiarci in un apparente passato? Menietti, ti leggo spesso e ti apprezzo nonostante molte idee distanti dalla mie, tu che ne pensi?
Gaet
Con il mio iPad 1 crasha.
biopod23
Tanto per dare un numero che può rendere l’idea… Oltre il 50% delle foto postate su Instagram è NoFilter. Questo per chiarire che Instagram non è un’app fotografica o di editing. Anzi, a occhio e croce il prossimo passo è la rimozione dei filtri. Per scattare ed editare c’è di tutto, da photoshop a 645, da Hipstamatic a Snapseed… Si tratta, nel caso di Instagram, di un social network che si basa sul photo sharing. Ci sono foto scattate da iPhone o mobile in generale o realizzate con reflex (digitali o analogiche che siano). Si tratta di una vetrina per professionisti e contemporaneamente di una finestra sul mondo quotidiano di tante persone. Può non piacere ma di certo non è il male, soprattutto della fotografia. My2Cents… PS: Vero, Flickr ha perso il treno, ma non è mai troppo tardi (forse),
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[…] tutti i posti del mondo con Instagram | CattivaMaestra | il Post https://www.cattivamaestra.it/2012/10/worldcam-foto-instagram.html … via @emenietti Ritwittato da Il […]
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sul browser del computer molto meno.