Ieri con un breve discorso, a tratti commosso, Piero Fassino ha tenuto il suo ultimo intervento da deputato alla Camera. Fassino era in Parlamento dal 1994, ha fatto parte delle legislature dodicesima, tredicesima, quattordicesima, quindicesima e sedicesima e ha deciso di dimettersi in seguito alla sua elezione a sindaco di Torino dello scorso maggio, facendo a meno di un doppio incarico cui molti altri deputati e senatori non riescono proprio a rinunciare.
L’Espresso segnala che ci sono almeno 120 parlamentari con doppi incarichi, accumulati nelle diverse tornate elettorali. Trentancinque di questi sono contemporaneamente sindaci e membri del Parlamento. Il testo unico del 1957 stabilisce che chi è presidente di provincia o sindaco di città con più di 20mila abitanti non può essere eletto deputato, ma non esistono invece norme esplicite che sanciscano il contrario, cioè che un deputato possa assumere la carica di sindaco o la presidenza di una provincia con più di 20mila abitanti. Spetta alla Giunta delle elezioni esprimersi sulla compatibilità e quasi sempre chi ha un incarico finisce per tenersi anche l’altro.
Fassino ha detto oggi a Repubblica [pdf] che si è dimesso per dedicarsi interamente a Torino e perché «non sono giusti i doppi incarichi, trasmettono un’idea sbagliata della politica ai cittadini». Molto sbagliata, considerato che comportano spesso il raddoppio delle indennità e compagnia bella. E il mio non è populismo da quattro soldi à la Grillo, sono convinto che i politici debbano essere pagati ragionevolmente per non avere tentazioni e fare bene il loro lavoro, ma semplice pragmatica: o fai una cosa, o fai l’altra.
Davide Orazio Montersino
In Italia siamo al punto che chi si comporta correttamente fa notizia.
Ci tengo a ricordare che Fassino è deputato nonostante lo statuto del PD sancisca un numero massimo di mandati legislativi (e lui supera tale numero massimo).
Avere un doppio incarico implica non solo essere pagati il doppio, ma avere la metà del tempo.
Non credo che “essere sufficientemente pagati” sia una condizione sufficiente per “non avere tentazioni”.
Anzi – quasi tutte le ‘condizioni ambientali’ della politica italiana creano situazioni sufficienti a caderci, in tentazione
vuesse gaudio
Aspettavo, è la verità, news su Torino…ma da Joan as Police Woman: mi ero detto, qualche settimana fa, chissà cosa scriverà su Torino, la città che amo più di tutte perché è dentro i miei pensieri morbosi di sempre, che sono quelli degli anni Settanta, e che costellano sempre la mia passeggiata di mezzogiorno e, se non la faccio, quella del crepuscolo. E ho aspettato il 20, stasera Joan dovrebbe cantare a Torino, e invece ecco qua Menietti che…turba la mia passeggiata del crepuscolo, che ho appena fatto, segnalandoci il nobile gesto del longilineo ectomorfo comunista torinese!Che cosa c’è in Fassino che mi turba tanto? Probabilmente l’altezza e quella sua ascetica morfologia torinese: lo guardi e pensi davvero che l’anima possa essere immortale e possa continuare a vivere anche dopo la separazione dal corpo, certo è che, adesso, senza il doppio incarico, però all’anima di Fassino, esistendo senza il suo corpo, non essendo più in Parlamento, ed essendo più rilassata e statica, oltre che avere tempo per passeggiare sotto i portici di via Roma e di via Po, sono convinto che i vestiti non le staranno più tanto larghi.
OT
Il breve discorso di Fassino alla Camera non l’ho ancora ascoltato; una cosa alla volta, ieri sera ho dovuto farmi i 27 minuti deel podcast dei “diari in contumacia” di Paolo Nori…domani, forse, vedrò di metterci l’orecchio senza commvuovermi tanto, vi farò sapere.
vuesse gaudio
Tragedia al Parlamento senza parole□
Personaggi:
□IL POLITICO FRUGALE
□IL PARLAMENTO CHE ASCOLTA IN SILENZIO
Fassino sta per parlare al Parlamento.
Tutti zitti. Anche i leghisti del Toro.
□IL POLITICO FRUGALE
Non parlo più.
(Sipario)
□TEMPUS LUPINUM, TEMPUS TAURINUM□