In vista delle elezioni regionali, Termometro Politico ha da poco pubblicato un interessante studio per valutare il peso dei partiti a seconda delle dimensioni dei centri urbani. L’analisi considera 5 fasce di popolazione per comuni con una ripartizione tra 0 e 5.000 abitanti, tra 5.001 e 15.000 abitanti, tra 15.001 e 50.000 abitanti, tra 50.001 e 250.000 abitanti e oltre i 250.000 abitanti. I dati utilizzati sono principalmente quelli delle europee dello scorso anno, i risultati vanno dunque presi con le molle.
Tra le tredici regioni prese in esame, il Piemonte merita attenzione non solo per il campanilismo del tenutario di questo blog, ma anche per gli spunti interessanti offerti dalle sensibili differenze nel peso di alcuni partiti a seconda delle dimensioni dei comuni. La Lega Nord, per esempio, passa dai 20,39 punti dei comuni con meno di 5mila abitanti ai 9,56 punti nelle aree urbane come Torino con oltre 250mila abitanti. Quasi 11 punti di differenza che riconfermano il radicamento territoriale del partito nelle realtà medio-piccole. Un dato che il candidato leghista alla presidenza Roberto Cota non dovrà trascurare.
Un fenomeno di riduzione analoga, ma maggiormente contenuto, si verifica anche per il Popolo della Libertà che perde quasi 5 punti nel passaggio dalla prima all’ultima fascia presa in esame da Termometro Politico. Non a caso, nel 2005 il candidato di centrodestra Enzo Ghigo perse le elezioni principalmente a causa della prevalenza di consensi per Mercedes Bresso nella provincia di Torino. Il Partito Democratico è infatti meno forte nei comuni medio-piccoli (tra 20,7 e 26,7 punti) e guadagna maggior peso nella grande area urbana oltre i 250mila abitanti con 30 punti circa. Da notare la sostanziale tenuta dell’UDC, partito alleato con il centrosinistra per questa tornata nella regione.
Le alleanze in campo a sostegno di Cota e Bresso complicano ulteriormente il quadro, rendendo molto interessante e in bilico la sfida elettorale in Piemonte. La partita è appena ai nastri di partenza: all’apertura dei seggi mancano 38 giorni.
Bruno
Buongiorno a tutti. Nei giorni scorsi ho ricevuto una busta Per le famiglie del Piemonte da parte della REGIONE PIEMONTE, il cui contenuto è un opuscolo con il bilancio di 5 anni di governo per il Piemonte firmato dall’attuale Presidente Mercedes Bresso. La domanda sorge spontanea: perché non è mai stata realizzato in 5 anni, ma solo a elezioni imminenti? Il depliant è ingannevole perché maschera una finalità diversa da quella apparente: infatti è una INFORMAZIONE PUBBLICITARIA ELETTORALE, pagata da tutti i piemontesi (siamo più di 4.240.000) con l’utilizzo di soldi pubblici, per la rielezione dei componenti dell’attuale Giunta e della Signora Bresso.
È possibile sapere quanto è costato il tutto tra testi, foto, editing, stampa, distribuzione, ecc. ecc.?
Dato che tutte le parti politiche ricevono già lauti finanziamenti pubblici, non è il caso di restituire con il denaro dei partiti stanziato per la campagna elettorale quanto speso per questa iniziativa?
Il depliant nel retrocopertina conclude riportando che sono state ABBATTUTE LE SPESE NON NECESSARIE tra cui le Comunità Montane (come se non fossero piemontesi anche loro) ed il 73% delle spese in consulenza passate da 1,7 milioni di euro agli attuali 387.000: bene!
Ah, a proposito di consulenza, le perdite della Regione Piemonte sui derivati finanziari fatti con molte banche, sono stimate in circa 60 milioni di euro: visto che si tratta del denaro pubblico di tutta la collettività, è possibile riuscire a visionare tutti i contratti stipulati in via ufficiale? Sono debiti gravanti sulle spalle di tutti, dal neonato all’anziano: ma non sarebbe molto più redditizio spendere poche decine di migliaia di euro avvalendosi di consulenti indipendenti, evitando così di far subire ai piemontesi perdite così aberranti?
La fede politica non c’entra nulla: ciò che è importante sono le intenzioni e le azioni delle persone.
Spero che nessuno abbia più occasione di realizzare simili iniziative.
Ringrazio per l’eventuale risposta chiara, completa ed esauriente, che il Presidente della Regione o un Membro della Sua Giunta vorranno dare ai piemontesi.
Bruno Fanan