Da tempo, il sito web della Lega Nord offre la possibilità di acquistare gadget e acchiappapolvere siglati con le verdissime insegne del partito. Non si tratta di una vendita vera e propria, ma di una sovvenzione: in pratica ordini il prodotto desiderato e fai un’offerta la cui entità è già predefinita.
Tra i tanti prodotti messi a disposizione dei solerti acquirenti che non si accontentano di finanziare con le imposte il partito, spicca l’Orologio “Dialetto”, un pregevole orologio da polso con il quadrante personalizzato con la lingua regionale o il dialetto parlato nella propria nordica provincia. Quello delle varietà linguistiche è del resto un chiodo fisso per la Lega, che stagionalmente tira fuori proposte di legge per introdurre l’insegnamento del dialetto tra le materie scolastiche.
Un’idea opinabile, ma che potrebbe tornar utile per i creatori dell’orologio offerto sul sito web della Lega, almeno a giudicare dagli strafalcioni nella versione piemontese dell’orpello da polso. L’una non si scrive ‘nbot ma un bòt con la “o” accentata (la “o” senza accento si legge altrimenti “u”) e l’articolo indeterminativo scritto per intero, poiché la dicitura ‘n viene utilizzata solamente quando la parola che precede l’articolo termina per vocale. Qualche altro esempio: tre si scrive senza alcun accento e così anche quatr poiché non vi è possibilità di pronunciare le due parole in altro modo.
Insomma, i primi ad aver bisogno di un corso intensivo di lingua regionale sono proprio quelli della Lega Nord. Il primo allievo potrebbe essere Roberto Cota, che non vede l’ora di essere eletto presidente della regione Piemonte…
pierbacco
Letto in piemontese, Cota diventa «cuta»: la veste talare del prete ma anche -nell’uso antico – la gonna. Efficace l’accrescitivo «cotarion», usato spregiativamente per definire gonne molto lunghe, come quelle delle zingare.
La lingua regionale del Piemonte è neolatina, con testimonianze scritte risalenti al XII Secolo. Ha una grammatica precisa, una nutrita serie di vocabolari (anche in rete) e non capisco perché i leghisti non li abbiano consultati prima di esporre errori di scrittura al polso degli acquirenti.
Pierbacco
Pier
Non è che forse il “piemontese” è come il “milanese”, che si scrive a seconda di chi lo scrive, secondo le varie scuole, epoche ecc.
Quello di Casale di Bra, di Cuneo o Vercelli è il medesimo ? Quale sarebbe la culla del piemontese “dove risciacquare …” ….. la Dora ? ma quale delle due ?
Mi pare che lo snobismo intellettuale sia sempre dietro l’angolo.
Se però i leghisti votassero PD o IDV allora quei cervelli e quelle persone sarebbero altamente intelligenti , vero ?
Studiare il proprio o i propri dialetti locali accanto all’Inglese, Spagnolo, Tedesco e Francese non sarebbe certo un limite ma un arricchimento!
Magari invece più Italiano corretto in televisione con meno romanesco.
Pier
pierbacco
Oggi, 24 dicembre 2010, leggo (con un certro ritardo) il commento di Pier. Vorrei solo aggiungere che la lingua di koinè è il torinese, ma che le regole ortografiche consentono la perfetta scrittura di tutte le varianti locali.
Queste costituiscono un’ulteriore richezza della lingua piemontese in generale.
Ben venga l’imbuto come: ambossor, torcereul, ambotor, antoné ecc. ecc.