Dopo aver creato perfette imitazioni di borse, abiti, cosmetici, dentifrici e persino dei pomodori pachino (ribattezzati pomodori Pechino), in Cina si sono superati con la costruzione di una delle più grandi imitazioni su larga scala possibili: Little Paris.
(clicca per ingrandire le immagini)
Costruito nella periferia di Hangzhou, una delle città con il più alto tasso di crescita economica di tutta la Cina, il quartiere Little Paris riprende con fedeltà gli stili architettonici di Parigi. Viali, giardini e palazzi sono ricostruiti sugli schemi urbanistici con una cura notevole. Sullo sfondo del viale principale, c’è una copia in scala (108 metri) della Tour Eiffel.
L’impresa costruttrice prevede di terminare la copia entro il 2015, anno in cui l’intero quartiere potrebbe arrivare ad ospitare oltre centomila persone.
Nonostante Little Paris sia ancora un grande cantiere, alcuni edifici sono già abitati da qualche migliaio di persone che, per poter vivere nell’imitazione di una delle più belle città al mondo, hanno pagato circa 230.000 euro per appartamento.
Comicomix
Per ora la Cina preferisce innovare in “inseguimento”…
Per ora.
Costa meno, e permette sviluppi tumultuosi e a costi contenuti per il sistema
Ma stanno crescendo nuove leve, in Cina, che ben presto (credo, non moltissimi anni) li porteranno ad essere sulla frontiera tecnologica.
E allora, non li ferma più nessuno..
Un sorriso linkato
(meglio tardi, che mai..;-)
Mister X di Comicomix
Antonio Cracas
Ecco perché Chiamparino vuole chiamare Mao il museo d’arte orientale di Torino. Forse, a nostra insaputa, è in atto un progetto che prevede uno scambio “culturale” tra Europa e Cina? Mah?! 🙂
Ciao.
Antonio
Pierbacco
Spaccati di vita pari…cina! Possiamo anche proporre Torino con barocco, grissini e nascente MAO.
Pierbacco
bourbaki
l’originale è semplicemente ineguagliabile
gobettiano1
Purtroppo per me, la mia età mi consente di rammentare gli inizi del Giappone. Analogamente alla Cina, imitazioni, bassi costi eccetera. Ma in scala infinitamente più ridotta. Da questi esordi il Giappone oggi. Chissà che non succeda altrettanto alla Cina. Perchè allora, i paesi che non avranno saputo tenere il passo, avranno notevoli mal di testa.
Sonia
già che sanno imitare così bene, almeno che imitino cose belle!
kincob
come diceva un tale, copiare da uno è plagio, copiare da molti è ricerca! secondo me la cina è come uno scolaro alle elementari: sta imparando gli strumenti di base. non appena capirà appieno le proprie capacità (e di teste, lì, ce ne sono, oh se ce ne sono…) comincerà a marciare sul serio. anche perchè molte di queste teste, sono andate a studiare nelle migliori università del mondo (USA ed Europa!)
ma.ni
La prossima sará Roma, poi Londra, New York e Venezia nell’ordine. L’unica che mi fa piacere é l’ultima, cosí se dovesse affondare pótremo sempre visitare la copia.