Ci ho pensato un paio di giorni prima di scrivere qualcosa su Red Ronnie e le cose false, e pericolose, che ha detto giovedì sera mentre era ospite di Virus su RaiDue. Non ne vale la pena, merita di essere ignorato, va dicendo le stesse idiozie da anni su Twitter, lascia perdere, piuttosto esci che c’è il sole, mi sono detto. Però ho continuato a pensarci e a provare un certo disagio, arrivando alla conclusione che un conto è se dici falsità scientifiche sul profilo di un social network, un altro è se le vai a dire in prima serata sulla Rai, parlando a un pubblico diverso e che non sempre ha gli strumenti per capire se quello che sta ascoltando corrisponde al vero (poi, certo, c’è in studio un conduttore apposta che dovrebbe aiutarti a capirlo, ma non è successo).
Se non ne sapete nulla, metto qui un pezzo del racconto di Roberto Burioni, medico tra gli ospiti della puntata:
Uno degli ospiti era il padre di un bambino autistico, un imprenditore, che ha affermato che l’autismo di suo figlio dipende dai vaccini. Pur rispettando il dolore di questo genitore, quello che ha detto è semplicemente falso.
La parola è quindi passata, per lungo tempo, ad un DJ in lieve disuso, Red Ronnie. Costui si è prodotto in uno sproloquio senza senso, mescolando vaccini, terapia Stamina, morti bianche (?), l’inefficacia del vaccino contro il vaiolo (qualcuno gli ha detto che grazie al vaccino il vaiolo è sparito?), pericolosità del mercurio (che non c’è più nei vaccini) e concludendo con l’affermazione che uno stile di vita sano, insieme all’allattamento materno, PREVENISCE (sic) le malattie.
Tra le altre cose, false e pericolose, Red Ronnie ha detto che la polio fu debellata prima del vaccino, e ha persino contestato le vaccinazioni contro il tetano dicendo che i bambini mica lavorano la terra. Il tetano, se lo prendi, è una malattia terribile, grazie all’introduzione del vaccino obbligatorio il numero di casi è precipitato.
Scusa, @RedRonnie, che dicevi del tetano? Pensa, il vaccino è obbligatorio dal 1963. Ti faccio un disegno @VirusRai2 pic.twitter.com/cVEYRxLkNP
— Marco Cattaneo (@marcocattaneo) May 13, 2016
La storia del legame tra vaccinazione trivalente e autismo è falsa, ed è dovuta a una delle più grandi frodi scientifiche dell’ultimo secolo, ma continua a essere raccontata e a causare seri danni. Solo di morbillo nel 2012 sono morte 122mila persone in tutto il mondo: 330 morti ogni giorno. Il vaccino trivalente rende immuni dalla malattia, e dalla sue complicazioni che possono essere invalidanti a vita.
Ricordate l’allarmismo sui media italiani tra il 2014 e il 2015 sui vaccini influenzali? Successe in seguito ad alcune morti sospette che si verificarono durante la campagna vaccinale, che poi si scoprì non erano legate ai vaccini. È praticamente impossibile stimare quale fu la portata della vicenda, ma sappiamo comunque che di influenza stagionale sono morte 160 persone, il più alto numero di casi dal 2010 – 2011. L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato un 20 per cento di vaccinazioni in meno nel 2014 – 2015 rispetto alla campagna di vaccinazioni del biennio precedente, pari a 2 milioni di vaccinazioni in meno. In Italia l’influenza è la terza causa di morte per malattia infettiva, dopo l’AIDS e la turbercolosi.
Le cose che ha detto Red Ronnie – e con lui qualche altro ospite – a Virus sono pericolose e irresponsabili perché complicano il lavoro già difficilissimo delle autorità sanitarie coi vaccini: convincere persone che stanno bene, e che hanno quindi una bassa percezione del rischio, a farsi iniettare qualcosa nel braccio o a farla iniettare nel braccio dei loro bambini. Per convincerle non ci sono leggi e obblighi che tengano, serve in primo luogo un rapporto di fiducia con le istituzioni sanitarie basato sulla corretta informazione e sulla trasparenza. Ci vogliono anni per costruire quel tipo di fiducia, ma per le persone meno informate o facilmente condizionabili bastano due minuti di falsità dette in prima serata da uno che mette i dischi per farla vacillare. Perché parla come te, dice cose semplici e comprensibili e meno complicate da capire rispetto a quelle delle ricerche scientifiche, ma con il difetto non trascurabile di essere completamente false.
Il problema non è Red Ronnie di per sé, ma chi ha deciso di invitarlo in una trasmissione per parlare di vaccini. Il problema è pensare che la scienza sia democratica, che per parlare di un argomento scientifico ci debba essere per forza il contraddittorio. Ecco, no. La scienza si basa su fatti, su dati e su esperienze ripetibili nel tempo, le opinioni non c’entrano niente. Se spieghi che è la Terra a girare intorno al Sole, non devi dare spazio a quello che è ancora convinto che sia il Sole a girare intorno al nostro pianeta. È liberissimo di dirlo ai suoi amici e di crederlo, ma la sua opinione non deve essere rappresentata per correttezza o completezza. Se crede in cose altrettanto false, ma con l’aggiunta di essere pericolose per la salute di tutti gli altri, non gli metti un microfono e lo inviti in uno studio televisivo.
Ora esco, ché c’è il sole.