“Siri, ricordami di comprare il latte quando esco dall’ufficio”, “OK Google, quando è nato Barack Obama”, “Cortana, che tempo farà domani a Torino?”. Se l’assistente automatico sul tuo smartphone è di buzzo buono, queste cose che gli hai chiesto a voce diventeranno in effetti promemoria o risposte, ma se provi a spingerti un po’ più in là e a chiedere qualcosa di più complesso fallirà ancora miseramente. La cosa che Siri, Google Now e compagnia non riescono proprio a fare è applicare al mondo reale una tua richiesta, renderla un’azione concreta. Se chiedi a Siri di ordinare una pizza, ti proporrà al massimo una serie di risultati con le pizzerie nei paraggi, poi a mano dovrai aprire ogni scheda dei locali proposti per scoprire se fanno consegne a domicilio. E lo stesso vale per qualsiasi altra cosa che vorresti farti consegnare da qualche parte.
Nell’attesa che Siri e soci diventino meno stupidi, negli Stati Uniti una startup si è inventata un servizio che si chiama Magic e che serve proprio per fare cose in cui gli assistenti automatici fino a ora hanno fallito: farti arrivare a domicilio qualsiasi cosa tu desideri, a patto che sia legale. Per usare il servizio basta inviare un SMS a un numero di telefono, formulando una richiesta, ad esempio “Voglio una pizza quattro stagioni e una birra”. A leggere il messaggio non c’è un sistema automatico, ma una persona con ossa, organi interni e una buona dose di pazienza. Se è la prima volta che stai usando il servizio, ti vengono richieste informazioni personali come nome, cognome, età e l’indirizzo di consegna. Dalle volte successive quelli di Magic sanno già chi sei perché associano il numero del tuo cellulare alle informazioni che hai dato.
Dopo avere ricevuto la richiesta, quelli di Magic controllano le pizzerie che fanno consegne a domicilio nei tuoi paraggi, ottengono un preventivo e ti inviano un messaggio con il prezzo finale e i tempi stimati di consegna. A quel punto puoi modificare l’ordine, comunicare un posto di consegna diverso dal solito e naturalmente confermare o rinunciare.
Il pagamento avviene attraverso carta di credito utilizzando Stripe, un servizio che gestisce le transazioni con carta e che – soprattutto – serve per nascondere il numero della propria carta di credito a chi riceve il denaro, in questo caso Magic. I dati della carta non saranno mai visti da nessuno, non dovranno mai essere inviati via SMS e soprattutto resteranno gestiti e criptati da quelli di Stripe. (E comunque, ok, si può pagare anche in Bitcoin.)
La cosa interessante di Magic è che potenzialmente si può acquistare qualsiasi cosa tramite il servizio. Puoi ordinare una lista della spesa, chiedendo diversi prodotti e indicando un orario di consegna a casa tua; inviare un mazzo di fiori a qualcuno, scegliendo ovviamente che fiori; prenotare un volo, scegliendo tra il tragitto più economico o il più veloce. Ogni richiesta può essere affinata e modificata attraverso lo scambio dei messaggi, aggiungendo opzioni di diverso tipo o togliendone altre.
Magic per ora è attivo solo negli Stati Uniti ed è in fase di start-up, quindi c’è da aspettarsi qualche disservizio. Jason Del Rey di Re/code ha provato a ordinare un panino a San Francisco, un chicken parm (cotoletta di pollo fritta, con mozzarella e salsa di pomodoro dentro una pagnotta, eh), ma le cose non sono andate molto bene: il primo tentativo non è andato a buon fine, ci sono stati ritardi e alla fine gli hanno fatto arrivare una vaschetta di parmigiana e solo in un secondo tempo il suo paninazzo. Del Rey ha fatto il test nel momento di massima attenzione verso Magic, con i suoi operatori sommersi di richieste e in un numero insufficiente per rispondere a tutti. Quelli del servizio non si aspettavano una simile quantità di richieste e non erano evidentemente pronti a gestire tutta la logistica, che per le consegne a domicilio può essere molto complicata (se non sei Amazon, per esempio). Magic ha in parte ovviato al problema creando una lista di attesa quando ci si iscrive al servizio, ma se si pagano 50 dollari si può saltare la coda e ottenere subito udienza.
VentureBeat a fine febbraio ha intervistato Mike Chen, l’ideatore di Magic, che sul fatto di essere pronto a consegnare alle persone qualsiasi cosa ha detto che prima o poi il suo servizio permetterà di “farsi recapitare anche una tigre”. E se uno dice una cosa del genere, va a finire che qualcuno ci prova subito. Alexia Tsotsis e Ryan Lawler di TechCrunch hanno mandato un messaggio a Magic chiedendo di farsi consegnare una tigre presso la loro redazione. L’assistente che ha risposto alla richiesta ha detto che sì, certo, una tigre ve la mandiamo, però dovreste far finta di usarla per delle riprese e potrete tenerla solo temporaneamente. Tsotsis e Lawler hanno risposto che no, la tigre la vogliamo proprio comprare, in modi legali e senza far finta che ci sia dietro un film. E Magic ha risposto che le leggi della California impediscono di tenere animali esotici per uso domestico. In compenso a TechCrunch avrebbero potuto dare in prestito una tigre per un servizio fotografico, a patto di sborsare 13.400 dollari. Alla fine Tsotsis ha ordinato un barattolo di balsamo di tigre.
Inviare messaggi a Magic è gratuito, si paga solamente quando si è confermato l’ordine, al quale viene applicata una commissione dal servizio. Per ora le tariffe sono applicate di volta in volta a seconda delle richieste: se per esempio vuoi farti consegnare qualcosa in un rifugio sperduto tra le montagne ti costerà molto di più rispetto a una consegna nel tuo quartiere. I prezzi applicati sono comunque comunicati prima della conferma dell’ordine, quindi si può sempre declinare l’offerta. Chen, il capo di Magic, dice che al momento il 50 per cento degli ordini è in pareggio (Magic cioè non ci guadagna né ci perde), che il 25 per cento è in perdita e che l’ultimo 25 per cento porta a ricavi.
Come hanno scritto molti osservatori, e come confermano le stime attuali di Chen, Magic è un’idea molto interessante, ma ancora un po’ per aria e con molte cose da sistemare per funzionare sul serio e mantenere le sue promesse. Per ora il servizio che in teoria dovrebbe procacciarti qualsiasi cosa, anche un unicorno, e portartela a casa è un unicorno.