L’inchiesta sul MOSE di Venezia è stata ampiamente raccontata sui giornali, attraverso articoli sui verbali della procura, commenti e analisi con notevoli guizzi creativi dal punto di vista della narrazione giornalistica. Le grandi dimensioni dell’inchiesta, quelle del progetto per costruire le barriere contro l’acqua alta, il riferimento biblico nel nome del MOSE e gli stereotipi nati intorno a Venezia e alla sua ricca storia millenaria hanno ispirato cronisti e analisti, che in qualche caso si sono lasciati prendere un po’ la mano. Visto che al Post abbiamo una spiccata sensibilità (forse eccessiva e paranoica, dirà qualcuno) per il giornalese, la lingua che si legge solo sui giornali, ho messo insieme qualche esempio sul modo in cui è stata raccontata l’inchiesta del MOSE sui tre principali giornali di carta italiani, nelle sole edizioni di giovedì 5 giugno.
Repubblica
– Un’ondata di arresti ha travolto la laguna.
– Mose ha aperto le acque, sotto c’è il baratro di Venezia. Un fondale melmoso dove hanno strisciato per dieci anni politici squali affamati di tangenti.
– Questi qua sono loro, il branco di piranha che s’addensava intorno agli squali.
– Si accontentava di piccole tranches “da 15mila euro a volta”. Più che un’idrovora una cerniera.
– I mazzettari della laguna.
– Un abisso talmente profondo.
– Tutto nello stesso contenitore che tiene dentro squali, piranha e pesci piccoli.
– Non manca nessuno nel canovaccio di questa commedia dell’arte (di rubare).
– Così parlò l’uomo del Mose prima che le acque si aprissero.
– Venezia è sotto shock.
– È un fango più dannoso dell’acqua alta.
– La madre di tutte le abbuffate della storia recente d’Italia, capace di far impallidire come un giochino da minorenni la Tangentopoli del 1992.
– Il doge degli appalti in laguna.
Corriere della Sera
– A posteriori era meglio con l’accento. Nel marzo del 2010 Giorgio Orsoni divenne il Mose del centrosinistra veneto, la barriera umana che aveva fermato alle bocche di porto di alta marea Renato Brunetta.
– Minutillo ha rotto gli argini dell’inchiesta toccando il livello politico.
– Ha governato il Veneto come un piccolo e indiscusso doge.
La Stampa
– Mose, Venezia affonda tra le tangenti.
– Il 12 luglio 2013 arriva la seconda ondata di arresti.
– C’è di tutto in questa marea di schifezze che sta sommergendo Venezia.
– Cinque miliardi per salvare Venezia dalle sue acque, ma non dagli squali.
– Secondo i magistrati la rete di spionaggio comprendeva di tutto: da magistrati contabili, a poliziotti, a funzionari dei servizi. L’acqua marcia di Venezia.
– Il Mose che forse salverà Venezia ma ora fa affondare un intero sistema politico.
– Venezia è un imbroglio, e dire che Guccini lo cantava già trent’anni fa.