C’è questo mio amico che non sopporta i navigatori satellitari. Detesta le loro vocine sintetiche, le indicazioni perentorie che danno – con i gira qui, prosegui fino a, alle terza svolta di lì – e la loro scarsa praticità. E non sopporta nemmeno di usarli quando deve guidare lungo un percorso che già conosce, ma ha bisogno di sapere quali sono le condizioni del traffico e se ci sono buone alternative. Questo mio amico non se la cava bene con i computer e gli altri affari elettronici. Non è imbranato, tutt’altro. Semplicemente gli interessano cose diverse e considera una perdita di tempo imparare a usare uno smartphone, un iPod e compagnia. E come lui, là fuori, ci sono milioni di altre persone.
Mercoledì 17 aprile TomTom ha presentato ad Amsterdam le sue ultime novità, per rilanciare la vendita dei suoi navigatori satellitari, che devono fare i conti con la concorrenza degli smartphone, e per estendere i propri affari in nuovo aree come quella dei sistemi per tracciare le attività sportive. La società ha rifatto la linea dei suoi TomTom GO, finalmente con touchscreen migliorato e con mappe interattive più chiare e semplici per cercare le cose, che saranno in vendita entro l’estate. Per lo sport quelli di TomTom si sono inventati due orologi con GPS, che raccolgono diverse informazioni come gli spostamenti, il consumo di calorie e il battito cardiaco (con una fascia da mettersi al torace) durante attività come la corsa, il ciclismo e il nuoto. Almeno all’apparenza, sono meno complicati da usare di quelli che esistono già in commercio, ma anche qui dovranno fare i conti con la concorrenza e con i nuovi orologi che farà saltare fuori Apple e, pare presto, anche Microsoft.
Ma la cosa che tra le novità mi ha incuriosito di più, e che mi ha fatto pensare al mio amico, è stato l’annuncio di un nuovo progetto, quindi ancora in fase di sviluppo e di studio, che si chiama TomTom Commuter. L’idea alla base del nuovo aggeggio è di rendere più semplice la vita a chi usa ogni giorno l’auto per andare da casa al lavoro e viceversa, consigliando le strade alternative migliori in base al traffico, tra quelle che conosce e che percorre ogni dì.
Quelli di TomTom lavorano da anni a sistemi per rendere più affidabili e puntuali le informazioni sul traffico. Sfruttando i dati sui movimenti di chi ha un cellulare e si muove in auto, forniti da alcuni operatori telefonici in forma aggregata (quindi senza problemi per la privacy), il sistema ricostruisce i flussi dei veicoli sulle strade e calcola i tempi di percorrenza sulla base dei rallentamenti e della loro lunghezza lungo il percorso.
Per andare da casa al lavoro molti non seguono sempre la stessa strada, ma decidono di volta in volta il percorso che pensano sia più breve, di solito senza averne la certezza. In pratica, con TomTom Commuter, il mio amico parte da casa, fa un primo pezzo di strada e al momento in cui deve decidere se prendere la tangenziale o la statale, il sistema gli dice quale scelta fare in base al traffico e ai tempi di percorrenza previsti. Non gli comunica nient’altro, perché il mio amico sa già dove deve girare e quali svolte deve fare a seconda dei percorsi per andare al lavoro.
Ho cercato di capirne di più sul nuovo progetto, ma per ora quelli di TomTom hanno preferito non dare ulteriori dettagli, anche perché sarà necessario tempo prima che il sistema sia finito. Alcune applicazioni per smartphone fanno già qualcosa di simile per dare informazioni sul traffico, ad esempio Waze, ma per gente come il mio amico saremmo daccapo, visto che ci sarebbe di mezzo uno smartphone. Per come è stato presentato mercoledì, TomTom Commuter dovrebbe avere il vantaggio di essere un sistema molto semplice, che si adatta a chi sta guidando e non viceversa, quindi potrebbe essere utilizzato anche da chi solitamente resta tagliato fuori dai dispositivi avanzati, per attitudine o motivi anagrafici.