Questa sera Mario Monti sarà ospite di Porta a Porta su RaiUno. Per non dar troppo fastidio a Ballarò, che va in onda in prima serata su RaiTre, la trasmissione sarà spezzata con un’anteprima di mezz’ora dalle 20.35 alle 21.05 e riprenderà poi in seconda serata, nell’orario abitualmente occupato da Bruno Vespa. Nella prima parte andrà in onda una intervista al presidente del Consiglio, mentre nella seconda saranno ospiti il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera e il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli.
La scelta di Monti e dei suoi ministri di andare a Porta a Porta è stata criticata da molti in questi giorni, con argomentazioni anche interessanti e stimolanti che nella maggior parte dei casi hanno però trascurato un elemento: il problema non è la decisione di Monti, ma semmai l’impossibilità di poter fare una scelta diversa.
Da quindici anni il programma di Vespa va in onda sul canale più importante della televisione pubblica. Con un modo di fare informazione molto complice con i suoi ospiti (politici e non) e con altre scelte a dir poco opinabili, Porta a Porta ha costruito un seguito notevole e – fatte le dovute proporzioni con la concorrenza – è il programma di (ehm) approfondimento più seguito in Italia.
Se vuoi comunicare attraverso la TV pubblica che cosa stai facendo per tirare fuori dai guai la nazione, chiedendole peraltro sacrifici enormi, devi per forza andare da chi ha potenzialmente più seguito e ti consente di raggiungere quante più persone possibili. La cosa tragica è semmai che in quindici anni il servizio pubblico non sia riuscito a esprimere qualcosa di alternativo al programma di Vespa per RaiUno, che non ci abbia nemmeno provato e che abbia rinunciato a sperimentare nuove forme di informazione da offrire al proprio pubblico. Pensateci, a quale giornalista di RaiUno che funziona e su cui la rete ha investito in questi ultimi anni avreste affidato l’incontro con Monti? Al direttore del Tg1? Ecco, appunto.
comparealfio
è vero, per quanto fossi deluso quando ho letto dell’ospitata da Vespa, sapevo benissimo che era l’unica scelta possibile.
A mio avviso c’è anche da considerare, come ulteriore “attenuante”, che Monti, nel frattempo, ha tenuto una conferenza stampa di 2 ore nel prime time di domenica e ha illustrato la manovra a un Parlamento dove i banchi vuoti erano tutti e solo dal lato di quelli che “la sospensione della democrazia ecc ecc…”.
Ecco, proprio non mi sento di criticare questa scelta.
abbello
Fazio, è lui il miglior giornalista e intervistatore RAI sulla piazza. In una RAI meritocratica avrebbe in gestione il contenitore più importante della RAI, che è Domenica In, invece che quella schifezza inguardabile dell’Arena di Giletti.
abbello
In ogni caso, il problema non è Monti che va da Vespa. Ma è la presenza di Vespa stessa ad essere imbarazzante, oltrechè l’assenza di un’alternativa.
Antonio R
Che poi, a dirla tutta, l’equazione ospite = connivente è di un ideologico che fa paura e ci ha pure francamente stufato.
nicatta
Discontinuità vuol dire fantasia. Per la discontinuità non credo che sia necessario essere un mago della comunicazione per capire che narrare in quel salotto la manovra significhi riannodare questo governo ad una politica che nei fatti ha delegato, non avendo coraggio e idee, ad altri riforme necessarie per il paese.
Per la fantasia sarebbe bastato che lo staff del Presidente del Consiglio in via eccezionale ( ci ricordano in ogni momento che siamo in una situazione di emergenza) avesse organizzato d’accordo con la Rai uno spazio in prima serata in cui il premier spiegava la manovra agli italiani, aiutato e incalzato dalle domande dei 3 direttori dei TG . Questo non solo sarebbe stato un segnale di cambiamento, ma avrebbe ridefinito per la prima volta dopo anni il significato di servizio pubblico della Tv di stato. Non solo. Se il metro sono gli ascolti allora perché non ieri da Fiorello?
enrico
ERA INTERESSANTE, E MOLTO ISTITUZIONALE, LA SCELTA COMUNICATIVA DEL NUOVO ESECUTIVO.
SAREBBE STATO UN GRANDE SALTO DI QUALITA’ EVITARE,
PER UNA VOLTA, I PRESENZIALISMI NEI SALOTTI TELEVISIVI.
MI PIACEREBBE CHE VENISSE TOLTO POTERE ALLA TERZA CAMERA DI VESPA E ALLE SUE GENUFLESSIONI.
Antonio
Non mi sembra sbagliata la scelta di Monti di andare da Vespa, che dalla sua ha una semplicità di linguaggio che altri presentatori/giornalisti non hanno. Può non piacere ma lo scopo di Monti non è il “dibattito in studio”, ma di comunicare in modo semplice la manovra in itinere.
fabrizio
Vespa è l’unico programma di “approfondimento” su reti Rai?
Certo, dopo che hanno fatto fuori Santoro…
Poi rimanevano Fazio con che tempo fa, Ballaro, e perchè no l’Infedele anche se su la 7, forse il miglior programma in questo senso,
l’esordio in TV dal lacchè preferito del precedente primo ministro,
permettetemi la rima, suona sinistro.
Arnaldo
Non credo che vespa sia il programma d’informazione più visto,programmi in altre fasce orarie,ballaró per fare un esempio,pur avendo uno share più basso fanno più spettatori di porta a porta.
elena
ma infatti come è scritto nell’articolo, è il programma di informazione più visto di raiUNO, ballarò, che tempo che fa e tutti gli altri programmi se vogliamo più di “elite” sono su raiTRE…
e il capo del governo deve presentarsi sulla rete ammiraglia, ossia Rai Uno
conte oliver
Andare da Vespa non è la scelta migliore per Monti. E comincio a temere che si avranno ulteriori dimostrazioni del fatto che Monti e il suo governo non siano quello che molti hanno sperato.
Pierbacco
La voce del giorno dopo.
Massimo Gramellini sulla Stampa di oggi, 7 dicembre:
“Contrariamente alle previsioni più cupe, «Porta a Porta» non è riuscita a trasformare Monti in un guitto e neanche in un plastico. E’ stato Monti a trasformare Vespa…”
Buona giornata a tutti.
CVD | CattivaMaestra | il Post
[…] l’intervista a Porta a Porta di ieri sera, Mario Monti ha sgombrato il campo dalle critiche di chi pensava che la trasmissione di Bruno Vespa – quella del contratto con gli italiani di […]
Aurelio
L’unica scelta possibile? Vederlo seduto nella poltroncina bianca davanti al fondale con la finta porta per fare entrare gli ospiti mi ha messo infinita tristezza. Perchè non farsi intervistare (a palazzo chigi, però, non in uno show televisivo, perchè anche la dignità conta in questi momenti) da un bravo anchor (penso a lucia annunziata, o anche a un redattore politico del tg1) e poi trasmettere l’intervista in prima serata nel tg)? Sarkozy così fece appena insediatosi.