Osservavo e, come mi capita spesso, ho iniziato a pensare a quale potesse essere il vicino di posto preferibile in quell’insieme di umanità così varia. E mi son detto: ma perché non si inventano un sistema più efficace per la prenotazione dei posti? Compri il posto online e, se ti va, lasci qualche informazione sui tuoi interessi e sulle tue preferenze, oppure un’anteprima dei contenuti pubblici del tuo profilo su Facebook o su un altro social network. (E tra gli interessi e le inclinazioni non escludo che si possa anche mettere “misantropo, lasciatemi in pace” per chi non vuole scocciatori o preferisce non socializzare.) Mentre acquisti il viaggio potresti così sceglierti anche le persone con cui condividerlo, evitando incontri poco piacevoli. Facciamo qualcosa di simile ogni giorno quando ci iscriviamo a un nuovo profilo su Twitter o su un altro social network, del resto.
Poi il treno è arrivato, ho raggiunto il mio posto attorniato dai soliti ignoti e mi son messo a leggere un libretto smilzo di Mark Twain. All’arrivo un’oretta dopo, ripensandoci, l’idea che mi era venuta sulla pensilina mi sembrava alquanto strampalata e poco praticabile.
Oggi, per pura e sorprendente coincidenza, mi sono imbattuto in un breve articolo di USA Today sulla compagnia aerea KLM, che vuole offrire ai propri passeggeri un servizio del tutto simile a quello che avevo immaginato ieri mentre aspettavo al freddo il treno. A partire dal prossimo anno i viaggiatori di KML potranno associare i loro posti ai loro profili Facebook e di altri social network. Il servizio sarà naturalmente su base volontaria e ogni viaggiatore potrà scegliere se rendere pubbliche o meno le proprie informazioni personali. L’articolo spiega anche che in passato qualcuno ci aveva già provato a mettere in piedi un simile sistema, ma non aveva avuto molta fortuna perché non si appoggiava sui social network già esistenti e con molti iscritti come Facebook o Twitter.
L’idea di associare posti e profili farà probabilmente storcere il naso a chi si batte per la tutela della privacy. Ma a ben pensarci le cose cambierebbero di poco rispetto a oggi: chi utilizza più assiduamente i social network sembra non possa far a meno di dire in continuazione a tutti in che punto del mondo si trova.
ps. A proposito di coincidenze nelle coincidenze. Nel libretto che raccoglie alcuni suoi testi e interventi meno noti, Mark Twain racconta quattro episodi curiosi di “telegrafia mentale” che lo riguardarono in prima persona: quei momenti in cui pensi una cosa che si avvera per pura combinazione poco tempo dopo. Li ho letti nel viaggio di ritorno.