E ti credo, direte voi, è una pubblicità di intimo! Vero, ma nulla avrebbe impedito di farla diversamente, se il messaggio era davvero quello di salutare il PresdelCons uscente potevano bastare il saluto e il logo della società, molto conosciuto.
Niente di male e nessun bacchettonismo, sia chiaro. Una azienda è libera di fare una pubblicità ruffiana e un giornale è libero di pubblicarla, anche se fa specie che a farlo sia quello stesso giornale che in passato si è tanto battuto a difesa delle donne e dei modi poco rispettosi di considerarle da parte di Berlusconi (il corpo delle donne!, la mercificazione!, quest’uomo offende noi donne e la democrazia!, e compagnia bella degli ultimi anni). Il problema è un altro e interessa tutti noi e un (quasi) ventennio che ci ha reso ora più triviali ora più timorosi di apparire tali. Ci servirà una grande terapia di gruppo, ma ne usciremo.