Sabato scorso il cofondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha deciso di partecipare alla giornata di protesta di Occupy London. Ha raggiunto la zona di St Paul’s Cathedral nella City di Londra, dove si erano riunite alcune centinaia di manifestanti, e ha indossato una maschera di plastica. Dopo pochi minuti, alcuni poliziotti lo hanno raggiunto e fermato chiedendogli di levarsi la maschera, perché i codici di sicurezza vietano di partecipare alle manifestazioni con il viso coperto. Assange ha obbedito, è stato riconosciuto dalla folla e ha improvvisato un breve discorso.
Sabato scorso a Roma decine di delinquenti hanno guastato la manifestazione dei cosiddetti indignati, sfasciando vetrine, auto e lanciando il lanciabile contro le forze dell’ordine. Hanno indossato caschi integrali per non essere riconoscibili e proteggersi dalla reazione degli agenti. Non una mascherina di plastica come quella di Londra, solidi caschi da motociclisti. E da questo dato bisognerebbe partire prima dei tanti bla bla su chi fossero o da dove fossero saltati fuori.
Prima ancora di lanciare sampietrini e molotov, questi individui avevano già commesso un reato (non un semplice illecito). Il Codice Penale e la legge 152 del 1975, integrata dalla 155 del 2005, sono molto chiare in merito alle norme di pubblica sicurezza legate alla riconoscibilità delle persone:
È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino.
Considerato che la devastazione degli arredi urbani non ha nulla di sportivo o di religioso (altro motivo che secondo il Consiglio di Stato giustifica la copertura parziale del volto), molti guastafeste potevano essere fermati probabilmente per tempo. Certo, inserirsi all’interno del corteo per andare a prelevare quelli coi caschi non sarebbe stato semplice per gli agenti, ma a giudicare dagli effetti della scelta di tenersi alla larga e intervenire solo a violenze iniziate forse si sarebbe potuto correre qualche rischio in più.
Sono almeno dieci anni che si vedono in questo tipo di manifestazioni personaggi poco raccomandabili bardati come a un torneo medievale, e sono almeno dieci anni che non vengono fermati e invitati a scoprire il volto e farsi riconoscere prima che inizino a spaccare tutto. Ripartiamo da lì?
tobuto
Mi scusi gentile signore, potrebbe scoprirsi il volto in maniera da rendersi identificabile – e nel contempo smetterla di prendermi a picconate, sampietrini e molotov assieme ai suoi 800 amici? La ringrazio per la disponibilità 🙂
Mr Montag
Sono d’accordo, certo posso immaginare l’onda di protesta quando la polizia dovesse entrare in un corteo per far togliere caschi e maschere. Mi sembra già di sentire chi grida al fascismo e si scaglia contro i “celerini”.
Questo si chiama farla facile, quando facile non è.
Alfredo
Aggiungo a quanto detto da Mr Montag che in alcuni punti sarebbe stato anche materialmente impossibile qualsiasi intervento. La gente era molta, non c’erano vie di fuga e i gruppi violenti si sono fatti scudo con il corteo.
Per il resto, vale il discorso che non si possono avvicinare più di tanto ai cortei, per non farsi sommergere di insulti e sopratutto per non aumentare la tensione.
Emidio
aggiungo che molti racconti concordano sul fatto che almeno una parte delle persone a volto coperto e armate è arrivata con l’autobus, la polizia fermava gli autobus e ha fatto ripartire sia quelli con persone normalmente bardate a bordo che gli altri. Se avessero tentato di fermarli gli scontri sarebbero cominciati in zona anagnina, probabilmente. Stessa cosa alla partenza del corteo, in quel momento dicono che le persone a volto coperto fossero chiaramente staccate dalla folla. Sì, ok, son bravo a parlare io, dal mio divano. Ma appunto, non faccio il ministro dell’interno.Però considerando quanto male è andata, davvero non ci credo, che non si potesse fare meglio.
emilio
Signor Menietti lei sa che in inghilterra la polizia è sempre identificabile da un codice se non dal nome per esteso sulla mostrina? La nostra “celere” è agghindata su per giù come la parte opposta, perché io (un io impersonale ovviamente) che sono un facinoroso dovrei rispettare la legge quando dall’altra parte nessuno lo fa?
grazie per l’attenzione.
Robertone
I facinorosi , chiamiamoli così, erano molto organizzati , in squadre volanti di una quindicina di persone , e si toglievano e mettevano i caschi confusi tra la folla , se serviva.
Inoltre l’età media dei poliziotti presenti sul posto era di quarantasei anni , tenevano tutti famiglia e non avevano una grande voglia di farsi prendere a sprangate, da giovani più attivi e decisi di loro..
Con i tagli che ci sono se caleranno lo stipendio anche a loro (come hanno fatto in Grecia , mediamente del 20 per cento) si uniranno alle manifestazioni , altro che spaccare teste!
Poi i “danni mostruosi” sono abbastanza limitati , si parla di tre milioni di euro , per ora.
In Grecia hanno bruciato palazzi interi , mi pare e a Roma un palazzo costa anche diverse decine di milioni di euro .
Mi dispiace per i poveretti che si sono visti bruciare la macchina , e anche qualcuno a cui hanno bruciato l’appartamento (era un palazzo ex ministero dell’interno convertito in appartamenti)
Secondo me , sono state solo le prove generali, allo stato attuale la polizia può intervenire in casi del genere , solo in modo limitato , se non possono sparare come negli anni di piombo (era per quel motivo che si chiamavano così)
Ce l’ha l’autorevolezza il governo attuale per autorizzare i poliziotti a sparare?
Con le nuove leggi , i poliziotti che sparano rischiano la galera anche se il tipo che hanno freddato risultasse armato.
E dovrebbero pagarsi loro l’avvocato , tra l’altro.
Siamo sicuri che , messi come sono adesso , sparerebbero?
Sono d’accordo che i poliziotti dovrebbero essere tutti identificabili , però ogni volta che manganellassero qualcuno , dovrebbero subirne le conseguenze.
Ne consegue che le cariche NON si potrebbero fare.
In Inghilterra, per esempio , un poliziotto può manganellare e anche aprire il fuoco senza conseguenze , se il tutto risulta minimamente giustificato.
Esempio , dopo l’attentato alla Metropolitana un poliziotto sparò nella schiena ad un arabo con lo zaino che non si era fermato all’alt, lui non aveva sentito perché aveva le cuffiette dell’iphone.
Non ha neanche subito un processo , in Italia sarebbe stato sospeso , e avrebbe rischiato seriamente di finire in galera, e si sarebbe rovinato in ogni caso con le parcelle del penalista (è quella la vera condanna dei poliziotti , anche se vengono assolti sono rovinati lo stesso)
michefax
Concordo, nessuno dovrebbe essere incappucciato ad una manifestazione. Ma questo vale sia per i manifestanti che per le forze dell’ordine. Da anni, soprattutto dopo i casi di aggressione ingiustificata da parte della celere avvenuti a Genova, ma anche precedentemente in numerosi stadi italiani, molti chiedono di rendere identificabili anche i poliziotti. Se la condanna delle violenze deve essere chiara, altrettanto chiaramente deve affermarsi il principio che anche gli adetti all’ordine pubblico devono assumersi le proprie responsabilità.
John Doe
A me sembra che in alcuni commenti si stia deragliando non dalla legge, ma dal buon senso. È non è lo stato l’unico depositario del diritto all’uso della forza? Sì, in italia lo è, e visto che lo è chiariamo che i celerini non si mascherano ma si proteggono, e sono identificabili dai loro colleghi e/o superiori presenti ai fatti, oltre che nelle riprese video che sempre ci sono in questi casi e in quelle da loro stessi girate.
Qui si invoca parità tra gente che va a proteggere te, il tuo negozio o la tua macchina in strada, rischiando la pelle in nome dello stato, e chi è uscito di casa per sfasciare tutto, comprese le loro teste.
Con (quasi) tutto il rispetto, accendere il cervello prima di postare……proprio no?
Emilio
No, qua si faceva chiarezza a riguardo della comparazione con l’inghilterra. Se posso aggiungere una cosa, parlare di “stato” in Italia suona come una barzelletta sgonfia.
Pierbacco
Lo stato esiste, almeno per i due terzi. Infatti è composto da: popolo, territorio e…governo.
Emilio
Non esiste l’acqua senza due atomi di idrogeno e uno di ossigeno.
Mr Montag
John Doe, è sempre apprezzabile leggere commenti di gente dotata di buon senso. Purtroppo, in un attimo, la sensazione è che sia tutto fiato e byte sprecati.
RDV
@John Doe: Mi chiedo se tu sia a conoscenza degli *innumerevoli* abusi di potere da parte della polizia italiana. Certo, nemmeno io vorrei andare a farmi prendere a sassate per quattro lire, ma questo non giustifica l’utilizzo di gas vietati in tutta Europa o la simpatica pratica di usare i manganelli al contrario. Per non parlare di quando in dieci celerini prendono a mazzate e a calci una sola persona già sdraiata a terra. È protezione questa?
Per favore evitiamo di fare di un’erba un fascio, tanto tra i manifestanti quanto tra le forze dell’ordine.
ps: quanto all’identificabilità da parte di colleghi e superiori, mi auguro sia soltanto una battuta che non fa ridere.
emilio
non è una battuta, è la prassi nei paesi che sono stati nazionali da qualche secolo più di noi. Ma anche no, perché ora che mi viene in mente pure in Germania i poliziotti sono perfettamente identificabili.
Io non sto parlando di chi fa lotta alla mafia, ovviamente, ma davvero non capisco perché nella gestione dell’ordine pubblico la polizia, i carabinieri e la finanza si vestano (e si comportino) da sediziosi.
In realtà lo capisco un po’, sono li a proteggere lo status quo di qualche pirata che noi chiamiamo presidente o ministro, e quindi non è che si possano comportare da gentiluomini.
emilio
P.S. scusa RDV avevo frainteso il tuo P.S.
Si legge dal primo capoverso.
mattia
Il casco se lo mette chi non vuole rischiare la vita, allacciato e della misura giusta. Io se andassi in una manifestazione il casco me lo metterei, magari quello da cantiere, ma me lo metterei. Magari un sampietrino ti arriva in testa, magari una manganellata data a caso ti arriva in faccia e ti spacca i denti (è successo eh, bologna, ottobre 2011), magari un dimostrante incazzato lancia una transenna e tu, senza casco, finisci per terra e poi all’ospedale e poi chissà dove. Seconda cosa. In tutti i paesi civili i poliziotti sono identificabili. In Italia non siamo civili. Terza cosa i delinquenti non erano tali e non erano neanche decine. Guardatevi i video invece di sparare quarzate. In piazza san giovanni ci saranno state almeno un migliaio di persone a lanciare cose, tifare per la folla e e fuggire dalle camionette. Quinta cosa. Tutti i foto reporter/giornalisti/cameraman avevano il casco sabato.
Auguri e buona navigazione in questo mare di m++++
Mr Montag
Per la cronaca, la ragazza che – comunque, poverina – ha preso la (presunta) manganellata che le ha spaccato i denti, cercava insieme ad altri di sfondare il cordone della polizia davanti all’ingresso della banca d’italia
Non si tratta di manganellate date a caso, non era mica una passante in piazza. Ha cercato di sfondare, è stata respinta, ci ha rimesso i denti. Bifo Berardi era lì in mezzo a manifestare, non ha cercato di sfondare e non ci ha rimesso nessun dente. Mi sembra normale no?
Luigi
…Ma davvero crediamo che una cattiva gestione dell’ordine pubblico come quella di sabato e i metodi per evitarla siano riconducibili ad un casco?? I caschi, detto da chi c’era, sono stati indossati da molti solo poco prima degli scontri, altro che bloccare le persone che indossavano un casco… a meno che non si voglia perquisire chiunque arriva a Roma, ma ve la immaginate una situazione in cui si perquisiscono 20000 persone? Ci vorrebbero ancora più poliziotti di quelli schierati nelle zone del corteo…
mr hominem
Ciao, sono l’uomo degli attacchi ad hominem. Passavo di qui solo per ricordare che john doe è un commentatore che difende da mesi berlusconi, attivissimo su una quantità tale di blog da far pensare che possa essere pagato da qualcuno.
John Doe
Ciao mr hominem, che tu ci creda o no io non ho mai votato il berlusca, il suo partito e/o nessun partito alleato con lui, eccezion fatta per i radicali, che voto però anche quando sono alleati col piddì. Aggiungo anche che, di solito, non voto neanche per scoramento.
Se conosci qualcuno che paghi (anche poco, non mi offendo) per quello che scrivo, ti prego di farmi avere al più presto i recapiti, sono disposto a cederti una percentuale.
E per concludere non ho una reputazione da difendere e mi sono fatto due risate, perchè hai scritto solo stronzate colossali 🙂
winston
Io credo sia molto difficile fermare qualcuno perchè ha il casco, nel momento in cui è nel mezzo del corteo e nel momento in cui, probabilmente diversamente dall’inghilterra, se anche un solo poliziotto cerca di fermare chicchessia rischia il linciaggio. Forse si dovrebbe cercare di prevenire, piuttosto che intervenire a teppismo già innescato.
Detto questo, la triste occasione causata dagli imbecilli facinorosi di Roma dovrebbe essere l’ennesima occasione (sprecata) per far valere ciò che negli altri paesi già c’è: numero identificativo sui caschi della polizia.
Perchè dopo Er Pelliccia magari potremmo sapere chi è quel poliziotto criminale che ha lanciato un sanpietrino sulla folla. Tanto, fosse morto qualcuno, avrebbe sempre fatto a tempo a dire: “Tu l’hai ucciso, con il tuo sasso”…