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Tastoria

Un giorno mi son messo qua e ho scritto un racconto usando una sola vocale, la “a”. Poi un giorno m’è preso di scriverne un altro, di racconto, usando solo la “e”. Poi partecipai a un’iniziativa del Corriere per scrivere un romanzo in sei parole. E, insomma, giocare con le parole mi piace almeno quanto raccontare le cose, così sono rimasto incuriosito da A QWERTY story.

L’idea è quella di scrivere un racconto lungo 26 parole, una per ogni tasto delle lettere dell’alfabeto della tastiera. Semplice l’idea, semplici le regole:

1) La storia deve essere fatta di 26 parole, tante quante sono le lettere della tastiera del computer.

2) Ogni parola deve iniziare infatti con una lettera della tastiera.

3) Le lettere devono essere usate una sola volta e nell’ordine in cui compaiono sulla tastiera. Ossia: qwertyuiopasdfghjklzxcvbnm.

4) Nessuna regola per la punteggiatura o per la lingua utilizzata.

Per ora m’è venuta in mente questa.

Quando Winston era rabbioso, tracannava yogurt. Un infido oppositore provò a spiarlo. Dalla finestra gridò: “Hai jella!”. Karl lo zittì: “Xenofobo! Che vai blaterando?”. Nessuno mormorò.