Ci sono almeno due modi per scrivere un articolo per mettere alla berlina qualcuno: farlo in maniera acuta e ironica, oppure farlo scrivendo cose acide che non fanno ridere e non portano da nessuna parte.
Quale opzione avrà mai scelto Marcello Veneziani per criticare la maglionemania di Sergio Marchionne? Eccovi qualche indizio dal suo pezzo pubblicato sul Giornale:
Stanotte mi sono sognato Sergio Marchionne che girava nudo col maglione tra Napolitano, Montezemolo e Papa Ratzinger…
Ha fatto un voto, ha subito un trauma infantile, da bambino fu violentato da un pedofilo con la cravatta, ha avuto problemi con gli usurai detti appunto cravattari?
Sarà che vive in Svizzera e veste così per mungere le mucche, per gli alpeggi e per i cori di montagna.
Il maglione è diventato il suo burqa identitario.
Marchionne ama il vestire «a cazzo»…
Non so se anche la sua lingerie è adeguata al ruolo, se usa mutande in euro5, munite di airbag in caso di erezione…
La finezza, l’eleganza.
Pim
Capisco che Marchionne possa risultare non proprio (e non sempre) simpatico, però mi chiedo il senso delle parole di Veneziani (che peraltro sono nello stile consueto dei giornalisti di Destra, a cominciare da Feltri). Voleva fare l’ironico e gli è scappata la mano? Oppure è il suo cervello che funziona a catrame?
Pierbacco
«Mi sono sognato»: basta questa frasetta per indicare la levatura di Veneziani.
Pierbacco
liongalahad
in questi casi lascio la parola a Rupert Sciamenna:
http://www.youtube.com/watch?v=pJBF6MCbtFA