Per la creazione di uno dei principali simboli della nostra democrazia, appena rinata dopo i bui anni del fascismo e della seconda guerra mondiale, furono vagliati oltre 800 bozzetti presentati tra il 1946 e il 1947 da più di cinquecento candidati. La scelta cadde, dopo una lunga e complessa ricerca, sulla proposta dell’artista piemontese Paolo Paschetto, sulla cui base venne coniato il simbolo che ancora oggi rappresenta la nostra Repubblica.
La stella bianca a cinque punte, collocata al centro della composizione, è un chiaro richiamo simbolico all’epoca risorgimentale. In secondo piano, sormontata dalla stella, si trova la raffigurazione di una ruota dentata d’acciaio, tesa a simboleggiare il lavoro, fondamento principe della Costituzione e – naturalmente – del progresso.
Stella e ruota dentata sono incorniciate da un ramo di quercia, a simbolo della forza e della dignità dell’italica stirpe, mentre il ramo d’ulivo sottolinea un altro dei capi saldi della nostra democrazia: la pace. Tutti gli elementi della composizione sono infine tenuti idealmente insieme da un nastro rosso, che riporta in bianco la semplice scritta “Repubblica Italiana”.