Oltre a Castelli (PDL/Lega) e Damiano (PD), il contorno politico servito ieri da Porta a Porta era costellato da singolari figuri emersi forse da qualche capsula del tempo: tre candidati di estrema sinistra e uno di estrema destra. C’erano Marco Ferrando (Partito Comunista dei Lavoratori), Fabiana Stefanoni (Alternativa Comunista) e il semprerosso Franco Turigliatto (Sinistra Critica). E proprio quest’ultimo si è reso protagonista di un gesto di boselliana memoria.
Dopo aver visto entrare in studio il candidato premier di estrema destra Roberto Fiore (Forza Nuova), Turigliatto si è scollato dalla poltrona e, sotto lo sguardo inceneritore di Vespa, ha dichiarato di non poter rimanere in trasmissione con un “neofascista/neonazista”. Come spesso accade in queste occasioni, Vespa ha moderatamente perso le staffe, liquidando in malo modo il dissidente dissenziente Turigliatto, che ha abbandonato lo studio di Porta a Porta.