Dopo un’ora e mezza di attesa, sono riuscito a rinnovare la carta d’identità, come gentilmente ricordato da una lettera del Comune di Torino datata novembre 2007 e con timbro postale di metà gennaio.
Due considerazioni che la dicono lunga sulla burokratia subalpina:
- Gli uffici dell’anagrafe centrale hanno sede nell’ex manicomio della città, il che spiega molte cose.
- Prima di fare la fila allo sportello, occorre farne un’altra per avere il biglietto che dà titolo alla coda seguente. Nella lunga attesa, sono giunto alla conclusione che quel criterio potrebbe dar vita a una catena infinita di code. La coda della coda per accedere alla coda della coda per accedere alla coda.