Con la musica è diverso, basta un po’ di concentrazione per sentirvi suonare in testa il ritmo di “Giro giro tondo”. Non c’è nemmeno il bisogno di chiudere gli occhi, mentre leggete queste righe state già ascoltando la canzone nella vostra mente… “casca la Terra, tutto giù per terra”.
Ma torniamo ai profumi e agli odori. Le sostanze che li compongono sono talmente tante e complesse che sarebbe praticamente impossibile, per la nostra mentre e le nostre cellule olfattive, ricordarle tutte. Eppure, quando percepiamo un profumo, o un odore, già conosciuto viviamo un istante di serendipità che ci riporta a quando eravamo bambini, o emozionati al fianco della ragazzina che ci piaceva, o ancora terrorizzati sul lettino del dentista.
I cinque profumi/odori più evocativi del mio passato:
- L’odore inconfondibile della scuola elementare in cui ho studiato: un misto di gesso, sudore, profumo di minestrone e di infanzia. Unico e irripetibile.
- Il profumo del golfino giallo a righe che utilizzava mia madre nella casupola di montagna in cui passavo parte dell’estate. Il luogo più umido della Terra, credo.
- Il profumo dei capelli scaldati dal sole della ragazzina cui diedi il mio primo bacio.
- L’odore della terra bagnata dalla prima pioggia. Credo sia un ricordo universale.
- Il profumo forte e penetrante dell’inimitabile grappa che faceva mio nonno. Ora non c’è più, ma quel profumo è un ottimo modo per ricordarlo così com’era: generoso, onesto e genuino.