“I seve tant simpàtich, ma i seve ‘dcò tant brut”
Doveva essere molto schietta la piemontesissima domestica di Ettore Bruno, Giacomo Guerrini, Elio Piatti, Aldo Maccione e Gianni Zullo. Viste le espressioni stravolte dei cinque amici reduci da una notte in bianco passata a cantare nei locali torinesi, la governante non aveva esitato un istante a definire i suoi datori di lavoro “tanto simpatici, ma anche tanto brutti”. Così, da una battuta bonaria e un po’ irriverente, nacque il nome del quintetto canoro I Brutos.
Ebbero il grande successo nel 1959 grazie alla caparbietà del loro manager Aldo Zanfrognini. Con i primi dischi arrivarono anche i riconoscimenti internazionali, che fecero dei Brutos uno dei gruppi italiani più conosciuti all’estero.
Decisi a sfruttare il loro successo, i dirigenti di una azienda di prodotti per la casa scritturano i Brutos per una serie di spot per Carosello, andati in onda dal 1963 al 1966. Durante gli sketch, molto semplici e immediati, il quintetto si esibisce con il suo repertorio di gag e battute surreali che li ha resi celebri al grande pubblico.
Il Carosello dei Brutos ottiene da subito un grande successo, diventando una delle pubblicità più conosciute dei primi anni Sessanta. L’alto gradimento consente al quintetto canoro di partecipare a numerose trasmissioni televisive e ad alcuni film, divertenti ma dalla trama molto esile.
Il video qui sotto è un spot del 1963, la Spagna è il tema della canzone e della scenografia, molto essenziale e volutamente fumettosa.