Il dolore non intende prestare ascolto alla ragione,
perché il dolore ha una sua propria ragione
che non è ragionevole. (Milan Kundera)
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Il dolore non intende prestare ascolto alla ragione,
perché il dolore ha una sua propria ragione
che non è ragionevole. (Milan Kundera)
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Pim
Oggi, 11 settembre, vado a riprendere le parole di Carlo Maria Martini in “Verso Gerusalemme”, che ci invitano a sollevare lo sguardo oltre le inquietudini.
“Siamo sempre di fronte a proiezioni drammatiche che ritengo deleterie, perché portano l’opinione pubblica occidentale a confondere l’Islam con il fondamentalismo o, addirittura, con il terrorismo. È un gravissimo errore, che riscalda gli animi e crea forme di rifiuto, crisi di rigetto assolutamente insane.
Se invece esistono dei settori, delle aree e delle persone che si lasciano prendere dalla furia del terrorismo occorre isolarle, non “allargarle” accomunandole in un giudizio globale. È una trappola diabolica e se ci cadiamo fomentiamo davvero l’estremismo. Bisognerebbe far comprendere come esiste in tutte le tradizioni religiose, in particolare nell’Islam, un fondamento di rapporti autentici, compassionevoli, misericordiosi, tolleranti, capace di entrare in dialogo con le nostre realtà e le nostre tradizioni.
Dobbiamo riportarci sempre alla verità di fondo – che è capace di mettere insieme gli uomini – e non confondere una singola aberrazione con una verità.”
Antonio Cracas
Straordinario e nel contempo ineccepibile quello che ha scritto Pim. A condizione che l’islam, quello vero e moderato, prenda definitivamente e completamente le distanze dal fanatismo. Collaborando nella ricerca di chi commette dei crimini in nome della loro rispettabilissima religione.
Antonio Cracas.
stefy
Purtroppo spesso si fa leva sulla paura della gente. Se qualcuno dice che nel bosco c’e’ un lupo che mangia le persone, si formeranno delle battute di caccia e qualunque animale che abbia la vaga sembianza lupoide verra’ abbattuto. Se ognuno di noi si fermasse e ragionasse….e cercasse di capire gli altri,di comprendere,di tendere una mano….sarebbe un inizio !!!!
Pierbacco
Uno dei ricordi più vivi che ho di Ground Zero è un piccolo deposito dei Pompieri – il più vicino alle ex torri gemelle – con gli autocarri rossi e i Vigili del Fuoco pronti alle chiamate.
Al muro una grande lapide con i nomi dei loro colleghi defunti in quel tragico giorno. Nomi di eroi, non troppo distanti dalla statua della Libertà.
Pierbacco