A parte qualche eccentrico dandy impenitente, a chi passerebbe mai per la testa di passare tutta l’estate con una pelliccia addosso? C’è un posto nel mondo carico di magia e divertimento, un luogo di fiaba sospeso dal razionalismo umano, in cui tutto ciò accade. Disneyland.
Ogni santo giorno, nei parchi a tema della Disney un esercito di attori diventa il ripieno di enormi e pesanti tute raffiguranti i tanti personaggi creati dal genio degli animatori della più grande industria di sogni del Nuovo Mondo… seconda solo al crack di qualità.
John, Carl, Cecilia, Martin, Joe, Giorgio, Catherine si tuffano nell’inferno di un costume per trasformarsi in Pippo, Pluto, Minni, Paperino, Cip, Ciop, Topolino. Posano per le fotografie, zompettano a tempo di musica tra le enormi giostre del parco a tema, mettono in scena piccoli siparietti comici, sopportando un caldo soffocante e le angherie di qualche bambino eccessivamente vivace, o elettrizzato da una overdose di zucchero filato.
Immaginate di essere in uno di quei costumi con una maschera sul viso perennemente sorridente, mentre lì, al buio del vostro essere ripieno rimuginate sulla ragazza che vi ha appena mollato per quell’infame che fa il ripieno dell’Orso Baloo. Assorti nei vostri pensieri non badate all’ennesimo ragazzino che si avvicina. Prende la mira e… Zac! Vi assesta un calcione coi controfiocchi sugli stinchi. In un secondo dimenticate tutto, il training per fare il pupazzo, le lezioni di autocontrollo, la politica del “porgere l’altra guancia” e scattate all’inseguimento.