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Archeo-excel

Appollaiato su una seggiola nell’aula 108 della Aldric Hall (Harvard Business School), Dan Bricklin seguiva i lenti e misurati movimenti del prof intento a compilare una tabella di calcoli alla lavagna. Quasi ipnotizzato dall’incedere del gessetto sulla superficie di ardesia, Dan seguiva la propria mente a briglia sciolta in un caotico romanzo di pensieri ancora privo dell’ultimo capitolo.
La serie numerica alla lavagna era ormai terminata. Mentre si massaggiava il polso indolenzito, il professore ricontrollava con meticolosa attenzione i dati riportati nella tabella. Da disteso e soddisfatto per la fatica appena terminata, il volto del docente si corrugò di colpo. L’errata somma in una casella aveva compromesso buona parte dei calcoli della tabella.

Incuriosito dall’evidente frustrazione del suo professore alle prese con il cancellino, Dan Bricklin ebbe un’intuizione destinata a cambiare il mondo: “Se la lavagna fosse un computer, potrei puntare una casella, inserire un dato e sommarlo ad un altro senza riscrivere tutti i dati”.
Nell’estate del 1978 quello che era stato un semplice pensiero iniziò a diventare una piccola ossessione per Bricklin. Di diagramma di flusso in diagramma di flusso, il giovane studente universitario compilò le prime righe di un nuovo software per il calcolo al personal computer. Grazie alla collaborazione dell’amico Bob Frankston, del Massachusetts Institute of Technology , nel 1979 nacque VisiCalc, il primo foglio di calcolo elettronico nella breve, ma densissima, storia dei PC.

VisiCalc derivava dalla fusione delle parole Visual e Calculator ed era completamente scritto in codice macchina. L’intera applicazione occupava 20 kilobyte (la pagina che state leggendo ne occupa quasi un migliaio) e permetteva di incrociare dati su 5 colonne dotate di 20 righe ciascuna.
Il programma, molto versatile e affidabile, fu diffuso sulle principali piattaforme Apple e IBM e sulle calcolatrici programmabili ideate dalla HP.
Con la loro società, la Software Arts Corporation, Bricklin e Frankston riuscirono a vendere più di un milione di copie del loro programma, una cifra record per gli albori dell’informatica moderna. Dopo il successo di VisiCalc, e dopo alcune battaglie legali (all’epoca non esistevano le licenze per i programmi, ma solo diritti d’autore facilmente aggirabili), i due “smanettoni” decisero di vendere il codice di programmazione della loro creatura alla Lotus che, dopo aver apportato sensibili implementazioni, pubblicò nel 1983 la prima versione del suo foglio elettronico: Lotus 1-2-3.

Qualche anno più tardi, nel 1985, Microsoft Excel avrebbe iniziato la sua trascinante e imperialista conquista dei mercati. Ironia della sorte, la prima versione del foglio di calcolo di Bill Gates era disponibile solamente per i computer dell’eterna rivale Apple. La versione per PC IBM e compatibili giunse solo nel 1987.