Si parla molto in questi giorni della laurea honoris causa conferita a Jonella Ligresti e dopo poche ore ritirata dal Ministero dell’Università.
Per conseguire la mia laurea magistrale in Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo ho dovuto sostenere quasi quaranta esami e scrivere due tesi di laurea, una di primo livello e una magistrale, cosa che nel complesso mi ha tenuto abbastanza impegnato per cinque anni. Lo stesso vale, e varrà, per centinaia di migliaia di universitari che, come me, oltre all’impegno hanno dovuto affrontare le esorbitanti spese economiche per mantenersi agli studi.
Chi riceve una laura honoris causa ha il privilegio di diventare dottore a tutti gli effetti, anche giuridicamente. Creato con un regio decreto nel 1933 [PDF], l’istituto della laurea honoris causa è diventato negli ultimi anni un’ottima occasione pubblicitaria per gli atenei italiani. Non si spiegherebbero altrimenti le lauree honoris causa concesse dalle università italiane a personaggi più o meno famosi e più o meno meritevoli.
Vasco Rossi ha rimediato una laurea in giurisprudenza, anche se ancora sfugge ai più cosa caspita c’entri il rocker con il Diritto. Arrigo Sacchi ha racimolato, invece, una più pertinente laurea in scienze e tecniche dell’attività sportiva. Jean Todt ha ricevuto una laurea in Ingegneria meccanica, probabilmente perché quella in strategie ai box non è ancora stata inventata.
A Yuri Chechi è stata conferita una laurea in scienze della formazione. A Lucio Dalla l’università di Bologna ha conferito una laurea in lettere e filosofia. Marco Tronchetti Provera ha ricevuto, invece, una laurea in ingegneria elettrica.
Poi ci sono le due lauree (due) honoris causa conferite a Valentino Rossi in Scienze della comunicazione e Pubblicità e comunicazione.
Il ministro dell’università Mussi si è ripromesso di vigilare con molta attenzione sugli atenei, affinché non eroghino lauree con la facilità di un distributore automatico di preservativi. Vedremo. Intanto, i Rettori potrebbero provare a farsi pubblicità con le migliaia di loro eccellenti laureati.
Fabio
E’ veramente uno schiaffo nei confronti di chi ha faticato tanti anni sui libri, di chi ha fatto nottate per preparare esami assai ostici. Oltre alla fortuna di una luminosa carriera nel campo dello spettacolo o dello sport anche gli onori degli atenei. Personalmente sono contrario alle lauree ad honorem: del resto, così come per vincere un mondiale motogp occorre vedersela con lo Stoner o il Melandri di turno è giusto che la laurea venga attribuita solo a chi ha faticato in regolari e istituzionali corsi di studio. Un salutone, Fabio.
Comicomix
Tra le tante scemenze che ci vengono propugnate dalla cosiddetta classe dirigente di questo paese c’è questo “scandalo” delle lauree horis causa…
Giustamente, bisogna lanciare il messaggio che basta essere ricchi e/o famosi, e la fatica di studiare non conta più nulla..
Un sorriso mah
Mister X di Comicomix
Napolux
Applausi!
irenespagnuolo
Un bacio accademico Anecòico !
Mannaggia pure io la laurea in giurisprudenza con una tesi in criminologia e tre tesine (diritto civile, storia del diritto italiano, procedura penale) me la sono sudata…La storia della Ligresti mi ha fatto venire i conati di vomito…
Adesso basta, dispensano lauree honoris causa come noccioline alle scimmie… :))
Ebbbravo Anec !
Irene
bourbaki
estudiantes y picaros, que es todo uno (quevedo)
sono in vena di citazioni
Sonia
io sono laureata in Scienze delle comunicazione… con il mio blog posso sembrare una giornalista della Stampa, ma di fatto non lo sono perchè per diventare giornalista bisogna fare (come ci hanno predicato all’università) anni di dura gavetta presso vari giornali. Sai qual è la notizia? Non è vero!!! Il tesserino da giornalista/pubblicista si può comprare e serve ad esempio ad avere facilitazioni per salire sugli aerei all’ultimo minuto oppure per entrare gratis a fiere ed eventi. Ci sono parecchi uomini d’affari che se lo comprano (senza saper affatto scrivere)! Coi soldi si compra tutto.
vito
ha ragione capezzone che propone di eliminare il valore legale del titolo di studio.
per inciso, la Ligresti è già laureata in giurisprudenza.
Eduart
A me manca ancora un anno e poi vado all’università … ma vedendo la situazione penso mi convenga accendere un mutuo … tanto lo ripago con il lavoro GUADAGNATO grazie alla mia laurea (o lauree … poi dipende dal prezzo, magari fanno i saldi)
ABS
Oddio, anche Vasco in Giurisprudenza (eeeeeh?!? O_o) non è male… per me di Diritto ne sa di più il mio cane. 😀 Ottimo post.
Gil
Basta con lauree honoris causa e 110 con lode a tutti, è arrivato il momento di selezionare e premiare gli studenti migliori altrimenti l’Italia diventerà un paese pieno di inutili laureati ignoranti.
ma.ni
Io appena divento famoso voglio una laurea in informatica. La mia ignoranza in materia me la dovrebbe garantire.
valentina o
eccomi, purtroppo leggo solo ora questo post che non posso che sottoscrivere pienamente.
queste lauree sono un’offesa, agli studenti, ai docenti, alla stessa Università.
però di fronte al Dio Marketing (quasi) tutti si inchinano….
🙂
marika
il bello è ke poi continuano a popolare internet con siti come Prima e dopo il diploma tanto per farci cascare dentro
Vittorio
A parte lo spam di Marika mi riferisco a Irenespagnuolo che scrive: “Mannaggia pure io la laurea in giurisprudenza con una tesi in criminologia e tre tesine (diritto civile, storia del diritto italiano, procedura penale) me la sono sudata”.
Allora, qua le cose sono tre: o ti sei spiegata male o scrivi da un’altra nazione o hai studiato in una falsa università.
Nessun ateneo riconosciuto dal MIUR manda avanti a tesine: in Italia si fanno esami e che esami! Per caso la tua “università” si chiamava “Karol Wojtyla”?