Mentre, seduto sulla mia comoda poltroncina in una sala cinematografica, venivo bombardato da decine di pubblicità, ho elaborato una classifica sulla molesta umanità che affolla i cinema. Ecolla, rigorosamente dalla decima alla prima posizione.
10. Guardare il capello
Le identifichi già alla biglietteria. Sono quelle persone esageratamente alte o con acconciature degne delle torte nuziali multistrato più kitsch che ti sia mai capitato di vedere. Mentre compra il biglietto, sai già che l’emula di Moira Orfei ti si piazzerà davanti. Da ciò ne deriva che l’altezza della pettinatura di chi hai seduto davanti è direttamente proporzionale al grado di inclinazione della sala cinematografica. Più questa serà inclinata, più la pettinatura sarà smodatamente alta per compensare il dislivello e infastidirti ugualmente. |
9. Il ritardatario
Si smorzano le luci nella sala e il sistema dolby intona le prime note del film quando un abbagliante raggio luminoso colpisce senza pietà la tua retina. È il ritardatario che ha appena aperto la porta della sala. Non pago del danno permanente alle tue cornee, incespica rumorosamente percorrendo ogni gradino, sciorinando scuse non richieste ad alta voce. Chino sulle file delle poltrone cerca di capire, nel buio più assoluto, dove si trovi il suo posto. Preso dallo sconforto, ti si piazza in piedi davanti allo schermo. Preso dalla disperazione, più che dalla pietà, levi le giacche dal posto miracolosamente vuoto che avevi affianco e lo fai accomodare. |
8. Lo scartatore
Alla prima scena silenziosa del film, densa di delicata poesia, lo scartatore entra in azione. Prima fruga forsennatamente nelle tasche o, peggio ancora, nella borsetta. Identificato l’agoniato dolciume, inizia la tortura dello scartamento. Gli scartatori si distinguono in due grandi categorie: "rapidi e indolori" e "timorati". I primi sono praticamente innocui, con determinazione scartano in meno di un secondo la loro caramella e infilano la cartaccia in tasca. I "timorati", invece, impiegano anche un minuto per aprire una caramella. Agiscono lentamente, nella speranza di non produrre rumore. Lo scricchiolio del cellophane si tramuta così in una lenta, quasi eterna, tortura… cui segue spesso una decina di minuti di fastidioso rumore da suzione. Un incubo. |
7. Lo sgranocchiatore
Versione evoluta degli scartatori, gli sgranocchiatori prolungano il piacere di mangiare qualcosa davanti al film con pop-corn, patatine, gelati, cracker, bicchieroni di bibite. Anche in questo caso possiamo identificare due categorie: "ingordi" e "centellinatori". I primi non resistono al profumo burroso del pop-corn e, generalmente, entro la fine della pubblicità hanno già vuotato il loro cesto di mais eploso. Sono dunque innocui. Molto più molesti sono i "centellinatori", che ritengono quello del pop-corn un vero e proprio rito da compiere lungo l’intera durata del film. Calmierano dunque il cibo a loro disposizione così da ingollare l’ultimo boccone sui titoli di coda. Risultato: odore nauseante di burro per tutta la durata del film e "crunch – munch" senza sosta su tutti i dialoghi. |
6. Il cellularomane
Per alcuni individui spegnere il cellulare al cinema è un’utopia degna di Thomas More. I più rispettosi inseriscono la vibrazione, gli altri pensano invece che la suoneria del loro cellulare sia un ottimo corredo alla colonna sonora del film. I più arditi ti schiaffano in faccia il loro schermo ultraluminoso mentre compongono SMS nel buio della sala, i più cafoni non si fanno scrupoli e alla bisogna rispondono anche alle chiamate vocali. |
5. Alza il gomito!
La lotta a gomitate con i propri vicini per la conquista dei braccioli della poltrona è un classico delle sale cinematografiche. Del resto, il gomito del vicino è sempre più comodo… e sudaticcio. Un consiglio: per contrastare l’offensiva e riconquistare il bracciolo perduto è sufficiente rivolgersi al vicino con aria cordiale e risoluta. Prima che si spengano le luci in sala, fissatelo negli occhi e ditegli: "Mi spiace, ma questo è il mio bracciolo, il suo è l’altro". Funziona sempre. |
4. Mr Prostata
Se hai la sfortuna di sederti accanto a un "Mr Prostata" qualsiasi puoi dire addio alla sensibilità dei tuoi alluci. Con una precisione che spacca il secondo, l’incontinente vicino sarà capace di alzarsi per andare alla toilette ogni venti minuti. Conscio del suo disturbo questo personaggio dove mai andrà a sedersi? In un posto defilato magari vicino al corridoio di uscita? Ovviamente no. "Mr Prostata" il film se lo vuole godere, quindi posto centrale nel bel mezzo della sala. Così, nelle sue tournée al gabinetto, riuscirà nell’ardua impresa di scontentare metà pubblico, oscurando lo schermo, ma soprattutto dispensando pestoni a tutto spiano per raggiungere rapidamente l’agoniata meta. |
3. "Quello è…"
Al terzo posto della classifica troviamo il "nomenclatore". Con una costanza quasi invidiabile, questo personaggio passa ogni minuto del film a riconoscere ad alta voce attori, città, razze animali, marchi d’automobile, cellulari e qualsiasi cosa che venga proiettata sullo schermo. Per questo genere di persone non c’è soluzione e sperare in una loro temporanea cecità è una pia illusione. |
2. I piccioncini
L’amore è una cosa meravigliosa. Ma quello degli altri, al cinema, è un incubo. Anche in questo caso identifichiamo due categorie: "baciatori saltuari" e "paguri e attinie". Nel primo caso si tratta di coppiette poco promiscue, incredibilmente interessate al film. Si tengono per mano o abbracciati e, saltuariamente, si scambiano rapidi e poco rumorosi baci. I "paguri e attinie" invece, si comportano da simbionti: con le labbra ermeticamente saldate condividono il medesimo ossigeno, che si rimpallano in continue e rumorose effusioni. Anche in questo caso sperare in un’improvvisa alitosi di uno dei due per interrompere il "ciclo effusivo" rimane una pia illusione. |
1. I commentatori
Al primo posto della Top10 troviamo il vero flagello di ogni sala cinematografica: i commentatori. Apparentemente senza prendere mai fiato, questi loschi personaggi corredano la colonna sonora del film con il loro costante chiacchiericcio. Mormorio diffuso nelle scene più silenziose della pellicola, parole forti e scandite nei momenti più fragorosi. Come acqua fresca, i ripetuti "Shhh!" non sono in grado di arginare l’inarrestabile fiume di parole. Per questo flagello delle sale cinematografiche non esiste cura, a meno che avere la fedina penale sporca non sia per voi una grande preoccupazione… |
E voi, cosa o chi sopportate meno al cinema?