Occhi verdi. Banale dire smeraldo, ma lo sono. Ricci rossi sul viso. Piccole lentiggini sul naso: la via lattea tra quelle due galassie smeraldo.
Wine bar, serata tranquilla. Iniziamo a parlare. È rimasta sola, amica con contrattempo. Le offro un bicchiere di Nebbiolo. Continuiamo a parlare. Dopo un’ora ci ricordiamo che abbiamo un nome e forse sarebbe carino dirlo.
“Francesca, tu?”
Non sono stupito. Continuiamo a parlare. Beve a piccoli sorsi. Sembra che lo accarezzi, il bicchiere, con le labbra. Non avevo mai invidiato uno stupido bicchiere. Continuiamo a parlare. Sono passate due ore. La musica sale. I miei amici spariti. Forse il vino, forse i suoi occhi, forse la follia.
Forse.
Il suo viso tra i palmi delle mie mani. Non continuiamo a parlare. Caldo morbido sulle labbra. Bacio. Lungo, fuori dal tempo. Non continuiamo a parlare. Sorride. Bacio. Siamo in Francia. Dalla vetrina bussano. È l’amica, torna a prenderla. Non continuiamo a parlare. Bacio.
Sto per parlare.
“Shh, è bello così…”
Svanita.