Che ci crediate o meno, tra pochi mesi compirà dieci anni l’International Humane Trapping Standard, documento siglato da Canada e Unione Europea nel 1997 per definire con millimetrica precisione le procedure più consone per intrappolare e regalare una dolce morte a un’ampia gamma di animali selvatici. L’edificante lettura di questo decennale documento regala preziose informazioni non solo ai cacciatori desiderosi di ricoprire di calde pellicce l’universo mondo, ma anche al cittadino medio canadese o europeo intento a liberare la propria casa dai topi secondo ferrei principi etici, ma non certo per farne giacconi e soprabiti.
Secondo il protocollo l’eliminazione deve avvenire nella maniera meno cruenta possibile. Per questo motivo viene assunto come parametro fondamentale il tempo che intercorre dalla cattura alla soppressione della preda. Questo lasso di tempo è proporzionale alla taglia della bestiola catturata. Così, mentre un ermellino in trappola deve essere soppresso entro 45 secondi dalla cattura, un malcapitato castoro intrappolato in una tagliola può riflettere sugli ultimi istanti della propria esistenza per 300 secondi, tempo entro cui è contemplata la soppressione di un grosso roditore.
L’accordo bilaterale Canada – Unione Europea sancisce poi valori statistici sul numero di prede catturate: almeno l’80% di esse devono morire secondi i parametri temporali e, nel caso di trappole per la cattura e non l’uccisione, senza che sia inflitto o autoinflitto dall’animale alcun danno permanente.
L’International Humane Trapping è sicuramente nato con l’intento di evitare sofferenze inutili agli animali. Dunque, anche se il protocollo non contempla i topi da appartamento, fatte le dovute proporzioni appare eticamente corretto sterminare i fastidiosi coinquilini entro 30 secondi dalla cattura.
Ma il tempo necessario per il passaggio allo stato di incoscienza può davvero essere un parametro attendibile per una dolce morte? Provate a contare fino a trenta, o trecento.
Insomma, chi lo va a spiegare al nostro castoro che la sua agonia vale 255 secondi in più di quella di un ermellino?
Link
+ Il testo integrale dell’International Humane Trapping Standard [PDF].
Antonio Cracas
Post interessante!
Ciao
Antonio C.
satiro
eutanasia è da animali, ma uomini animali, se invece provassero l’eutanasia per i cacciatori irrecuperabili, vivremmo tutti molto meglio no?
ciao
duccio
Non conoscevo l’esistenza del l’International Humane Trapping Standard. Penso che qualsiasi soluzione che cerchi di regolare qualche intervento umano ai danni degli animali e per soddisfare i nostri capricci abbia una visione antropocentrica. C’è quindi un problema a monte: perchè dobbiamo prevedere di uccidere gli animali? Semplice, perchè abbiamo bisogno delle pellicce, di varie parti del loro corpo per ornamenti o per presunti effetti sulla nostra salute o potenza sessuale, o più semplicemente per nutrirci delle loro carni. Allora vi voglio ricordarvi alcune cose. In Italia, checchè se ne dica, il bracconaggio è molto più diffuso di quello che vi immaginate, ed in toscana non esiste una famiglia che non abbia assaggiato tartarughe terrestri, istrici o caprioli, in veneto gli osei (protetti) con la polenta, al sud riserve di caccia abusive, capanni illegali sparsi in tutta la penisola. Nei paesi dell’ex unione sovietica sapete come sopprimono le volpi da pelliccia? Con un bastone elettrico nell’ano per non rovinare nemmeno un pelo. Cominciamo a boicottare certi commerci, invece di scandalizzarci solo quando ci propongono le immagini (ben vengano) degli occhioni languidi dei candidi cuccioli di foca massacrati a bastonate. Eppure per costruire un po’ di senso naturalistico e civico non ci vuole molto. Bye bye, by duccio PS carini i titoli dei tuoi post.
netstar
Certo che è curioso il modo di affrontare i problemi che hanno certe istituzioni… Mah.
anonimo
L’uomo ha bisogno degli animali, sennò come potrebbe dire che la differenza tra loro e noi è (solo) l’intelligenza?
Per questo bisogna salvaguardarli!!!
anecòico
Ognuno ha le sue opinioni…
Fast
Resto sempre dell’opinione che sarebbe opportuno istituire la caccia ai cacciatori.
Per i cacciatori si potrebbe suggerire una morte successiva al ferimento o alla cattura di almeno 3.000 minuti (vista la stazza e comunque l’assenza cerebrale dei medesimi).
anecòico
Così, però, diverresti anche tu cacciatore, gentile Fast.
Hard Hunter
Da sbellicarsi dalle risate
ho ancora le lacrime agli occhi dopo aver letto il documento e i vari post.
L’uomo e’ in cima alla scala evolutiva e ha il sacrosanto diritto di utilizzare gli animali a suo uso e consumo il resto sono scemenze snob di radical chic sessualmente frustrati. BYE BYE
Tiziana Paghini
La mancanza di rispetto dell’uomo nei confronti della natura è allucinante.
Certo, l’essere evoluto, sapiente, si arroga il diritto -diritto???istituito da chi???- di togliere la vita ad un animale.
L’animale non si può opporre, non ha l’uso della parola, non può difendersi, quindi per quale ragione ci si dovrebbe preoccupare tanto?
Spero ardentemente in un futuro dove l’uomo possa trovarsi nella loro stessa condizione. Oggi lo si chiamerebbe un crimine contro l’umanità. In questo caso, io lo chiamerei rendere pan per focaccia.
Manu
… sì l’uomo è in cima alla scala evolutiva… dei deficienti!
Povero mondo, si vede proprio che lo stanno dominando degli animali che credono di essere al centro dell’universo, invece sono solo al centro della scemenza!
Anna
International humane trapping standards… niente di più idiota ed ipocrita. In pratica un meschino sistema per legalizzare un massacro, e volerlo far apparire “simpatico”.
Sono dei veri figli di putt…