Giacchetta rossa, enorme cuscino su cui appoggiare il gomito, angolo di un salotto curato, ma in linea con lo stile colonial-puritano, porta-finestra con il verde del Middle East e una strada acciottolata metafora di un nuovo percorso. Così si è presentata alcuni giorni fa Hillary Rodham Clinton in un videomessaggio per i cittadini americani, in cui ha formalmente ufficializzato la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.
«Non sto iniziando la campagna elettorale, ma semplicemente aprendo un dialogo con voi, con l’America» dice rassicurante l’ex first lady, impegnata nel lungo cammino verso la difficile selezione delle primarie del Partito Democratico. Con il suo messaggio, inevitabilmente ripreso dai più importanti network televisivi, Hillary ha dimostrato una particolare attenzione per le opportunità offerte da Internet. L’iniziativa di lanciare un forum di discussione online, con frequenti incontri in chat in cui i cittadini possono interagire con la loro candidata, si distingue dalle precedenti iniziative di personaggi politici, fondamentalmente interessati a ottenere pubblicità a basso costo dai siti di Internet.
E’ naturalmente presto per stabilire se la mossa di Clinton sia realmente tesa alla creazione di una community, un tempo si sarebbe detto di uno zoccolo duro, di supporter interessati a contribuire attivamente al programma del loro candidato.
Hillary risulta gradita a più dell’80% delle donne del partito democratico, ma solo al 30% degli uomini, il cui spirito riformatore si scontra con riserve ancora evidenti (e in taluni casi dolorose) sulle donne in politica. Barack Obama appare, per il momento, il concorrente più pericoloso per Clinton. Nato a Honolulu da una famiglia della middle-class, ha lanciato un proprio videomessaggio online. A differenza di Clinton, Obama rompe con alcuni canoni della retorica americana, offrendo un’immagine più moderna e giovanile. Niente cravatta, camicia sbottonata, primo piano, tinte fredde cui fanno da contrappunto in secondo piano alcuni elementi di un loft moderno e fuori fuoco. Mentre Hillary parla di rinnovamente della Promessa americana, Obama mira a un sensibile cambiamento della politica statunitense, specialmente nelle relazioni estere. Per contro, non offre -ancora- ai cittadini un efficace strumento per confrontarsi con il loro candidato.
La corsa è appena agli inizi, così come le strategie comunicative per fare breccia nelle menti, e nei cuori, degli elettori. Ma la presa di coscienza da parte del più potente establishment politico del Pianeta sulle potenzialità del Web 2.0 finalmente si concretizza. Buon segno.
Videomessaggi: Hillary Clinton e Barack Obama.
Franco Loi
Gent.Sig.ra Hillary
sono felice che Lei si sia candidata alla guida degli USA e le auguro pieno successo. Gli USA hanno bisogno di una guida responsabile ed equilibrata essendo un grande Nazione ma non so quanto in grado di “esportare” quella democrazia che molti paesi non vogliono.
Molti, molti auguri.
Franco Loi
Giorgio
Non ho nulla di personale contro Hillary, ma se vincesse le elezioni, a partire dal 1989, la presidenza USA sarebbe stata in mano di 2 sole famiglie: i Bush e i Clinton.
Tutto cio’ ha un non so che di non democratico.
Fabioletterario
Contento in quanto si tratta di una donna. Scontento, in quanto si tratta di QUELLA donna.