Inizio oggi una nuova rubrica, di cui non si sentiva la necessità, basata sulla teoria dei sei gradi di separazione (“tizio A” può mettersi in contatto con chiunque nel mondo passando al massimo per sei persone).
Che lo possa credere o meno, Emilio Fede potrebbe mettersi in contatto con Fidel Castro con più rapidità di quanto potesse fare Kennedy ai tempi della crisi missilistica. Solo 3 passaggi.
Nel 1998 il direttore del TG4 partecipa al filmetto di natale Paparazzi, gioia dei critici cinematografici contabili, che proprio in quell’anno iniziano l’affascinante sport del conteggio dei vaffa e affini delle sceneggiature dei film DeSica-Boldi. Nel film Emilio interpreta se stesso, il ruolo gli riesce discretamente bene. Nel film Paparazzi recita anche Diego Abatantuono, che con Emilio ha probabilmente solo in comune la fede milanista.
Nel 2003, Abatantuono recita nel pregevole La rivincita di natale intorno al tavolo verde di Avati. Sul set Abatantuono ha l’occasione di conoscere l’attore catanese Salvatore Billa, conosciuto per i molti ruoli interpretati nell’infinita serie di mafia-film di produzione americana e italo-americana. Nel 1979 Billa recita nello scarso e inconsistente Da Corleone a Brooklyn, dove però spicca nei titoli il nome del grande vecchio del cinema Van Johnson.
E proprio Johnson è l’ultimo anello della nostra catena. All’età di trent’anni, nel lontano 1946, l’attore di Newport conosce sul set di Easy to wed (in Italia, Sposarsi è facile, ma…) un giovane Fidel Castro che sbarca il lunario lavorando come comparsa. Compare in poche inquadrature, durante una divertente scena ambientata ai bordi di una lussuosa piscina.
Così il cerchio si chiude ed Emilio è in contatto con Castro, e se pensiamo che prima Bondi era comunista, tutto è possibile.